Questo ultimo articolo chiude la rubrica sui monumenti del Borgo di Ostia Antica. L’antico Borgo deve la sua origine alla decadenza di Ostia Antica. In età medievale, infatti, la città venne gradualmente abbandonata e un modesto borgo sorse alle sue spalle, intorno alla chiesa dedicata a Sant’Aurea. Questo primo nucleo abitativo prese il nome di “Gregoriopoli”, dal suo fondatore Gregorio IV. Il pontefice, nel IX secolo, decise di proteggere i pochi abitanti costruendo una fortificazione che potesse difenderli dalle scorrerie saracene.
Tuttavia, è nel corso del Quattrocento che il Borgo di Ostia Antica assunse le sembianze che ancora oggi conserva. Il papa Martino V fece costruire una torre rotonda circondata da un fossato, mentre il cardinale Guglielmo d’Estouteville (Vescovo di Ostia dal 1461 al 1483) promosse il ripristino dell’intero circuito murario, di forma quadrangolare.
Sul lato nord delle mura si aprono attualmente due porte: la principale, su via dei Romagnoli, è protetta ad ovest da una torre rettangolare. Su di essa è murata una maschera marmorea proveniente dall’antico Teatro romano. Altri frammenti marmorei di età romana, come resti di capitelli e colonne, sono riutilizzati nelle pareti interne della porta. Sul fronte esterno delle mura sono invece visibili gli stemmi marmorei del cardinale d’Estouteville, raffiguranti il leone rampante con gigli, simbolo della sua casata. Uno di essi, posto sul lato nord, reca la data 1471. La porta minore si apre invece su piazza Umberto I.
Sempre il cardinale d’Estouteville fece restaurare la Basilica di Sant’Aurea nel 1483 e costruire le tre file di case a schiera, caratterizzate da una pianta rettangolare suddivisa lungo l’asse longitudinale da un muro portante corrispondente, in alzato, alla linea di colmo del tetto.
Tra il 1483 e il 1486 il cardinale Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II, fece costruire il castello che domina il borgo e che oggi porta il suo nome. Il progetto è attribuito all’architetto Baccio Pontelli, anche se non mancano voci discordi che lo attribuiscono a Giuliano da Sangallo o a Francesco di Giorgio Martini. Si tratta di uno dei primi esempi di architettura militare rinascimentale. La funzione del castello era di controllo di accesso a Roma dal Tevere e quindi di dogana. Almeno fino alla disastrosa piena del 1557 che deviò per sempre il corso del Tevere lasciando a secco il fossato. Un tempo, infatti, il Tevere scorreva ai piedi della fortificazione, all’incirca dove ora si trova Viale dei Romagnoli. Il castello è visitabile il sabato, la domenica e nei giorni festivi dalle 9:30 alle 18:30 (ultimo ingresso alle 18:00). Tutte le informazioni sono reperibili seguendo questo link.
Nel Borgo vivevano circa 260 persone nel XVII secolo. La zona, divenuta paludosa, fu bonificata nel XIX secolo dai braccianti agricoli romagnoli, il cui monumento si trova appena fuori le mura.



Testo e foto di Maria Teresa Tozzi