Winckelmann ai Musei Capitolini fino al 22.04.2018

La mostra “Il Tesoro di Antichità. Winckelmann e il Museo Capitolino nella Roma del Settecento”, ai Musei Capitolini dal 7 dicembre 2017 al 22 aprile 2018, intende celebrare il padre fondatore della moderna archeologia, in occasione dei 300 anni dalla nascita (9 dicembre 1717) e dei 250 anni dalla morte (8 giugno 1768).

Il grande storico dell’arte e archeologo tedesco giunse a Roma nel 1755, grazie ad una borsa di studio conferita dal principe Elettore di Sassonia.

Nei tredici anni trascorsi a Roma Winckelmann definì i contenuti fondamentali del Neoclassicismo tardo-settecentesco e gettò le basi teoriche dell’archeologia moderna, creando un raffinato sistema di valutazione cronologica e stilistica delle opere antiche. Il suo capolavoro “Storia dell’arte nell’antichità” fu pubblicato nel 1764 ed è considerato un punto di riferimento per ogni studio storico-artistico.

La mostra ha una duplice finalità: innanzitutto offrire ai visitatori il racconto degli anni che portarono all’istituzione del Museo Capitolino, primo museo pubblico d’Europa, nel dicembre del 1733; in secondo luogo, presentare le sculture capitoline attraverso le geniali intuizioni di Winckelmann.

Il “Tesoro di Antichità” è pensata come una “mostra diffusa” e si sviluppa in tre sedi diverse: le Sale Espositive del Palazzo Caffarelli, le Stanze Terrene di Sinistra del Palazzo Nuovo e le Sale del Palazzo Nuovo.

Nelle Sale Caffarelli sono raccontati i primi anni di vita del Museo Capitolino, attraverso documenti originali, volumi e disegni, ma sono anche presentati alcuni aspetti del soggiorno romano di Winckelmann.

Nelle Stanze terrene di sinistra del Palazzo Nuovo sono ricreati allestimenti espositivi ormai perduti, come sculture conservate nei depositi dei Musei Capitolini e della Centrale Montemartini.

Infine, nelle sale del Palazzo Nuovo è stato predisposto un percorso di visita speciale: trenta sculture sono lette attraverso gli occhi del grande studioso tedesco.

Testo di Maria Teresa Tozzi

foto gentilmente messe a disposizione dai curatori della mostra (cartella stampa)
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